Ancora a proposito del voto all’estero e di smart communication…

Ieri pubblicavo il mio disappunto per non aver ricevuto la cartolina elettorale per le Europee.
Oggi e’ giusto segnalare che sono piacevolmente sorpreso nell’aver ricevuto risposta in cosi’ breve tempo.
Il merito va agli Uffici Stampa che lavorano attraverso i Social Network, ed e’ gia’ la seconda volta che Twitter riesce dove telefonate e email falliscono: la Smart Communication viaggia attraverso i tweet anche per le grandi aziende (Energy Australia nel primo caso) e le amministrationi pubbliche (Farnesina e Consolato di Melbourne ieri), e fintanto che si risponde al cliente/utente, va benissimo cosi’.
Ma tornando al tema, il legislatore ha posto una virgola determinante: – la possibilità di votare per elezioni politiche e referendum per corrispondenza nel Paese di residenza, e per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo nei seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all’U.E.;
Chi sta qui prima di me assicurava che avremmo dovuto votare e interpretava la norma come “se sei in Europa voti nei seggi, altrimenti ricevi la cartolina per posta”; ma in realta’ a ben leggere, quella virgola prima di “, e per l’elezione” ben chiarisce che solo chi sta in Europa ha diritto di voto.
Ora mi chiedo con che criterio io da qui posso decidere del Parlamento del mio Paese ma non del Parlamento del mio Continente: non ci trovo alcun razionale dietro questa norma.
Ma cosi’ e’ e, come sempre, ci adeguiamo.

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